Premio Omegna, la motivazione

Motivazioni assegnazione

“ Premio letterario della Resistenza città di Omegna 2014 “

“ Io ho visto “ di Pier Vittorio Buffa

 

 

Abbiamo deciso di assegnare il premio “ resistenza città di Omegna “  a  Pier Vittorio Buffa , autore di “ Io ho visto “. Libro che tratta delle stragi che i nazifascisti misero in atto in Italia tra il 1943 e il 1945 , sul finire della guerra, per punire tutti i paesi che si pensava avessero  aiutato le truppe partigiane in Italia.

Ci ha particolarmente colpito che siano gli stessi sopravvissuti a raccontare quanto accaduto loro.

Sono le storie di chi “ ha visto “ la morte in faccia , e le è sfuggito ; di chi , aggiungeremmo , ne ha sentito “ l’ odore “ ; l ‘ odore del fumo , delle case bruciate e crollate sui cadaveri  della propria famiglia ; di chi l ‘ ha “ toccata “ seppellendo i corpi delle persone a lui care; di chi l ‘ ha “ sentita “ mentre la madre e i compaesani urlavano sotto le raffiche dei mitra nazisti che li stavano uccidendo.

Sono trenta le storie dei sopravvissuti , raccontate per non dimenticare.

Buffa ci mette di fronte ad una inverosimile e  tremenda realtà , così tremenda ,  che ancora ci appartiene.

I racconti possono sembrare relativamente brevi  e semplici , ma questo è un pregio e non un difetto , in quanto   sono particolarmente intensi e coinvolgenti , e trasmettono forti emozioni  a chi legge,  non solo per il contenuto , ma anche per la scelta del linguaggio semplice e diretto .

L ‘ autore , infatti , non cerca di rielaborare i racconti delle persone ma li lascia , per quanto possibile , aderenti alle testimonianze originali , quasi trasportando il lettore nel periodo nazifascista , rendendolo maggiormente partecipe alle vicende .

Infatti  riesce a farti rivivere quei momenti drammatici con gli occhi stessi dei protagonisti .

Ogni racconto viene presentato con la  foto di ogni sopravvissuto ,  ma con una particolarità : è lo sguardo ad essere messo in evidenza , spesso triste ma ricco di significato ; uno sguardo che sembra voglia dirti tutto ciò che ha provato : la sofferenza , la paura e il coraggio allo stesso tempo , ma anche il rammarico  per non aver potuto salvare i propri cari dalle follie del regime nazifascista . Si intuisce il desiderio , ma soprattutto la forza di pretendere giustizia  , una giustizia che sa non arriverà mai .

A partire dalla fine della guerra , fino agli anni novanta , i nomi dei responsabili dei crimini di guerra sono stati tenuti nascosti nel cosiddetto “ scaffale della vergogna “, uno scaffale , in cui sono ancora oggi conservati i documenti storici sulle stragi avvenute durante la seconda guerra mondiale e i relativi crimini di guerra compiuti dai generali nazisti e fascisti.

Lo stato nonostante fosse a conoscenza di tutti i nomi dei colpevoli non ha aperto processi.

A partire dal 1994, a cinquanta anni dalla fine della guerra , grazie ad un giornalista che ha riscoperto quello scaffale si è potuto dare il via ad una serie di processi che nonostante tutto non hanno ancora reso piena giustizia , poiché oggi la maggior parte dei mandanti degli eccidi dell’ epoca sono o ultraottantenni o morti.

Il nostro plauso va a Pier Vittorio Buffa poiché, oltre ad aver saputo divulgare le vicende narrate dai protagonisti, ha scattato personalmente  le foto presenti nel libro .

Oltre a questo viaggio, fatto in prima persona , Buffa ne compie un secondo; che noi consideriamo un vero e proprio viaggio, un viaggio difficile e coinvolgente, ma ha avuto la forza di non fermarsi ;  ha saputo cogliere questa forza dalle stesse donne e gli stessi uomini che ha intervistato, una forza che si traduce nel desiderio di voler raccontare le proprie vicende .

Forza che  è riuscito così a trasmetterci , trascrivendola nel LORO libro, per fare in modo che anche noi potessimo intraprendere questo difficile viaggio che consiste nel leggere le loro storie. Tuttavia lo sforzo che compiamo , non è nulla in confronto allo sforzo che fanno i protagonisti nel ricordare e raccontare .

La forza di cui parliamo è la forza di non dimenticare ed è questa la loro vera resistenza .

La Giuria Giovani

–          LICEO ARTISTICO P.GOBETTI

–          ISTITUTO D’ ISTRUZIONE SUPERIORE “ DALLA CHIESA SPINELLI “

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