IO HO VISTO
  • IO HO VISTO
  • Il libro
  • Le fotografie
  • La canzone
  • L’editore
  • Il progetto
  • Per approfondire
  • Rassegna stampa
  • Pier Vittorio Buffa
    • piervittoriobuffa.it
    • Non volevo morire così
    • Le fotografie
    • Carabinieri in Russia
Nessun risultato
View All Result
  • IO HO VISTO
  • Il libro
  • Le fotografie
  • La canzone
  • L’editore
  • Il progetto
  • Per approfondire
  • Rassegna stampa
  • Pier Vittorio Buffa
    • piervittoriobuffa.it
    • Non volevo morire così
    • Le fotografie
    • Carabinieri in Russia
Nessun risultato
View All Result
IO HO VISTO
Nessun risultato
View All Result

Il premio Onofri consegnato ad Arbasino e Buffa. Fano: “Io ho visto, un premio pensando al futuro”

18 Dicembre 2013
0

Cerimonia di consegna del XIV premio Sandro Onofri per il reportage narrativo lunedì 16 dicembre, alla Casa delle letterature.
La giuria, composta da Nicola Fano, Maria Ida Gaeta, Filippo La Porta, Antonio Pascale e Vito Teti ha assegnato all’unanimità a Pier Vittorio Buffa e Io ho visto (Nutrimenti, 2013) il premio all’autore e al libro dell’anno 2013.

Gli altri due finalisti, a cui è andata la menzione speciale della giuria, sono stati Sergio Nazzaro con Castel Volturno – Reportage sulla mafia africana (Einaudi) e Marco Albino Ferrari con La via del lupo – Nella natura selvaggia dall’Appennino alle Alpi, (Laterza).

Ad Alberto Arbasino è stato conferito il premio alla carriera 2013.

La cerimonia è stata condotta da Maria Ida Gaeta, i premi sono stati consegnati dall’assessore Assessore alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica del Comune di Roma, Flavia Barca.

Nicola Fano ha letto le motivazioni del premio a Io ho visto. Eccole:

Adesso vi leggo una frase, una brevissima frase, contenuta nell’introduzione del libro che abbiamo premiato: una dichiarazione di poetica. Ma anche un progetto politico.

«Ricostruire una memoria condivisa che passi attraverso l’esatta attribuzione delle responsabilità, positive o negative».

Sono tredici parole: sei delle quali (quasi la metà) sono parolacce. Improperi, zeppe nel motore della cronaca felice (o infelice, non è questo che conta) della nostra società che si occupa solo di accumulo, di audience, di vendibilità.

Ve le elenco e ve le spiego, le sei parole incriminate:

1) ricostruire. Sarebbe a dire che qualcosa è stato distrutto. Dal ventennio fascista l’Italia ne uscì perché una minoranza riuscì a convincere la maggioranza che il Paese, l’Italia, era da ricostruire. Ma ora, chi dice, apertamente, che l’Italia è distrutta e servono tutte le forze disponibili per ricostruirla? Nessuno lo dice: si teme di offendere la suscettibilità dei distruttori, o quella di chi specula sulle rovine.

2 e 3) memoria condivisa. Sarebbe a dire qualcosa che non c’è. Non c’è memoria condivisa perché non c’è memoria. Qualcuno, scientemente o per pura idiozia, ha combattuto la memoria, l’ha distrutta sostenendo che fosse “di parte”, che fosse un obiettivo politico da abbattere e non il fondamento di un’identità all’interno della quale garantire pari diritti e pari opportunità. Sennonché una memoria condivisa ora on solo è impossibile, ma per molti è un obbrobrio, un “crimine contro l’umanità” come ieri l’altro ha detto un leader politico ignorando perfino il senso delle parole crimine e umanità.

4) Esatta. Dire ciò che è esatto e ciò che non lo è significa esercitare lo spirito critico. Avere un’idea, insomma. Se non fosse che l’esercizio critico, oggi come oggi, distrae dal buon commercio, dal profitto. Se ci si trova ad analizzare secondo un qualunque senso critico la realtà, sicuramente viene fuori qualcuno a dire: «Fatti gli affari tuoi! Chi sei tu, per giudicare?» Esatto! Competenza, esperienza, sapienza (fatemi usare quest’ulteriore parolaccia): parole fuori corso. Che portano alle due parole successive…

5 e 6) attribuzione delle responsabilità. Come se ci fosse qualcuno, oggi, che si prende la responsabilità di ciò che dice. Di ciò che racconta, di ciò che pensa e crede. Nessuno. La responsabilità è pericolosa. È sovversiva.

Pier Vittorio Buffa, noncurante del corso delle cose ha raccolto le storie di chi ha vissuto la responsabilità (altrui) su di sé e l’ha trasformata in memoria condivisa usando gli strumenti del reportage letterario. Una cosa a metà strada tra la letteratura e il giornalismo: un modo per guardare la realtà. Con la consapevolezza che la presentazione del punto di vista di chi la storia l’ha vissuta è il solo modo, quello “esatto” per ricostruire il passato, prima che la parola passi agli storici.

Ammesso che sia possibile applicare gli strumenti della storiografia a un pezzo di memoria che alcuni da vent’anni usano come una clava politica contro i loro avversari di partito.

E allora: trenta storie di chi ha subito il nazismo, trenta fotografie, sessanta occhi che ricostruiscono insieme una memoria condivisa. Una generazione di italiani umiliati che però ancora oggi sente il bisogno di parlare per dire quelle che, esattamente, sono state le responsabilità nell’annullamento della nostra identità comune. Ecco: tutto questo noi abbiamo premiato.

Lo abbiamo fatto guardando al passato, ma pensando al futuro. Soprattutto al futuro.

IMG_1540
da sinistra: Filippo La Porta, Pier Vittorio Buffa, Alberto Arbasino, Maria Ida Gaeta e Antonio Pascale
IMG_1547 Nicola Fano, in primo piano, legge le motivazioni del premio a Io ho visto
IMG_1551
Pier Vittorio Buffa interviene dopo la premiazione

Tags: Alberto ArbasinoFilippo La PortaFlavia BarcaMaria Ida GaetaNicola Fanopremipremio Sandro Onofri
ShareTweetPin
Articolo precedente

Io ho visto vince il premio Sandro Onofri

Articolo successivo

Io ho visto in teatro, debutto a Empoli

Articolo successivo
Io ho visto in teatro, debutto a Empoli

Io ho visto in teatro, debutto a Empoli

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Nessun risultato
View All Result

Primo piano

News

A “Io ho visto” il premio Omegna giovani

7 Dicembre 2014
News

Io ho visto è teatro

6 Marzo 2014
News

Io ho visto vince il premio Sandro Onofri

12 Dicembre 2013
News

Standing ovation per la Villoresi al Salone di Torino

17 Maggio 2013
News

Veltroni, Mieli e De Paolis presentano “Io ho visto”

23 Aprile 2013

Tag Cloud

Pamela Villoresi scuole teatro Marco De Paolis premi Vinca Luigi Vicinanza premio Sandro Onofri Virginia Macerelli Alberto Arbasino Nicola Maranesi Grazia Cappelletti Marzabotto Andrea Biagiotti Sant'Anna di Stazzema Franco Giustolisi Luca Bussoletti Celso Battaglia Boston Camillo Brezzi Daniele Rossi Filippo La Porta Più libri più liberi Antonello Francica Alessandro Griggio 25 aprile Armando Tincani Jean Blanchaert Massimo Michelucci Maddalena Gazzetta Flavia Barca Nicola Fano Sandro Simionato Aldo Dini Adriana Gualmini Sergio Martini premio Omegna Maria Ida Gaeta Biacchessi Daniele Marco Benedetti Fabio Braglia Giulio Mancini Gianluca Fulvetti Antonino Ferlito Paolo Magelli

Archivi

  • Privacy Policy
Contatti: pier.vittorio.buffa@gmail.com

© 2019 Pier Vittorio Buffa - Tutti i diritti riservati

Nessun risultato
View All Result
  • IO HO VISTO
  • Il libro
  • Le fotografie
  • La canzone
  • L’editore
  • Il progetto
  • Per approfondire
  • Rassegna stampa
  • Pier Vittorio Buffa
    • piervittoriobuffa.it
    • Non volevo morire così
    • Le fotografie
    • Carabinieri in Russia

© 2019 Pier Vittorio Buffa - Tutti i diritti riservati

Questo sito Web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza. Supponiamo che tu stia bene con questo, ma puoi annullare l'iscrizione, se lo desideri. Leggi Tutto Cookie settingsACCETTO
Privacy & Cookies Policy

Privacy Overview

Questo sito Web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza durante la navigazione nel sito Web. Di questi cookie, i cookie classificati come necessari vengono memorizzati nel browser in quanto sono essenziali per il funzionamento delle funzionalità di base del sito Web. Utilizziamo anche cookie di terze parti che ci aiutano ad analizzare e comprendere come si utilizza questo sito Web. Questi cookie saranno memorizzati nel tuo browser solo con il tuo consenso. Hai anche la possibilità di disattivare questi cookie. La disattivazione di alcuni di questi cookie può influire sulla tua esperienza di navigazione.
Necessary
Sempre abilitato
I cookie necessari sono assolutamente essenziali per il corretto funzionamento del sito Web. Questa categoria include solo i cookie che garantiscono funzionalità di base e caratteristiche di sicurezza del sito Web. Questi cookie non memorizzano alcuna informazione personale.
ACCETTA E SALVA